Siria e Iraq, si continua a combattere. Centinaia di vittime civili. L'Isis spara sulla popolazione
Ancora massacri in Siria.
Un raid aereo ha colpito un mercato nella provincia siriana di Deir al Zor, nell'est del Paese, e il bilancio è di almeno 16 civili morti, fra cui anche donne e bambini.
Lo riferisce l'Osservatorio siriano per i diritti umani.
Lo stesso Osservatorio denuncia che in poco più di un mese sono oltre 500 le vittime civili - in maggioranza minori e donne - dei bombardamenti, condotti dalle forze del regime di Damasco, che stanno interessando la zona orientale della città di Aleppo, occupata delle milizie ribelli.
IL FRONTE ANTI-ISIS - In parallelo alla guerra civile tra l'esercito di Assad e i gruppi d'opposizione, proseguono anche i combattimenti contro i militanti dello Stato Islamico.
Duri scontri tra gli uomini della Fsd (la milizia curdo-siriana appoggiata dagli Stati Uniti) e le resistenza Isis sono in corso proprio le fascia ricompresa tra Aleppo e Raqqa.
E, anche in questo caso, non mancano le vittime civili.
IN IRAQ - Anche in Iraq proseguono senza sosta i combattimenti.
I più aspri nell'area di Falluja, dopo che l'esercito di Baghdad, appoggiato da guerriglieri sciiti, ha costretto i reparti del Califfato a lasciare le proprie roccaforti.
Secondo fonti locali, i miliziani islamisti in ritirata stanno però utilizzando i civili come scudi umani e sparando sulla popolazione in fuga dalla città.
In questi giorni, le forze di sicurezza hanno anche rinvenuto una fossa comune, con oltre 400 cadaveri.