Mentre a Settimo la notte dell'8 maggio massacrava i genitori adottivi Giuseppe Diana e Luciana Corgiolu, il 28enne di origini russe Igor capiva ciò che faceva?

A questa domanda, fondamentale nell'economia del processo che verrà, dovranno rispondere tre medici incaricati ieri dalla Procura di Cagliari e dagli avvocati di "accertare la sussistenza", nel giovane, "di patologie di natura psichiatrica al momento del fatto tali da influire sulla capacità di intendere e volere" in quei drammatici minuti sfociati nel duplice omicidio nella villetta in via Copernico.

Un esame da svolgere al più presto per i "possibili mutamenti del quadro sintomatologico con il decorrere del tempo".
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