Il centro di smistamento dei migranti nell'ex carcere non s'ha da fare. La struttura non è ritenuta idonea per accogliere tutta quella gente, come era stato ipotizzato dal ministero dell'interno.

Il prefetto di Nuoro, dopo un sopralluogo, ha infatti constatato che la struttura, ormai nel degrado totale, necessità di un importante intervento di manutenzione, quindi di lavori di adattamento, che richiedono ingenti risorse finanziarie.

Tutto sospeso quindi, in attesa che il ministero si pronunci nuovamente, ma intanto ieri a Macomer, nel corso di una manifestazione contro lo smantellamento dei servizi dello Stato, il deputato di Unidos Mauro Pili, ha parlato di una mezza vittoria.

“Non credo che lo Stato sia disposto a spendere tanti soldi per rimettere in sesto la struttura chiusa più di un anno fa - ha detto Pili - noi siamo a Macomer per contrastare le decisioni inaccettabili che rischiano di avere un impatto gravissimo sia sul piano logistico che sociale”. Ieri pomeriggio la manifestazione si è svolta nella stazione ferroviaria.

Con gli aderenti di Unidos c'erano anche gli esponenti del sindacato di polizia della Uil e una parte della maggioranza che governa il comune di Macomer, quale l';assessore Marco Gordini e il consigliere comunale Giovanni Biccai. Con gli esponenti del sindacato di polizia di Stato e quella penitenziaria, si è parlato della chiusura dell'unico presidio di polizia ferroviaria nel nuorese, dei distaccamenti della polizia stradale, della chiusura imminente della Guardia di Finanza e la ventilata chiusura anche dell'agenzia delle entrate. La mobilitazione è iniziata per contrastare la fuga dello Stato da questo territorio.
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