La sua violenza esplode regolare, puntuale come una penitenza che nessuna donna dovrebbe subire.

Eppure, malgrado le botte e le umiliazioni i due si ritrovano.

Lei spera che non succeda più, lui probabilmente la rassicura che sarà proprio così.

Lei ferita nel fisico, ma soprattutto nell'animo ogni volta torna da lui e tutto ricomincia come in un circolo vizioso.

Purtroppo per lei va sempre peggio, all'orizzonte ci sono ancora botte e soprusi.

All'infinito.

L'aguzzino quando non la picchia le scrive poesie, una delle quali è nelle mani tremolanti della donna quando arrivano i carabinieri a salvarla dall'ultimo incubo.

Una storia di violenza, una delle tante, ma che questa volta provoca ancora più dolore e fastidio perché si consuma alla vigilia dell'8 marzo, festa diventata il simbolo del rispetto del mondo femminile e per queste creature vessate e vittime, troppe volte silenti e impotenti nel fermare i loro carnefici, che purtroppo vivono quasi sempre nella loro stessa casa.

L'uomo ha 48 anni e fa l'artigiano nella sua Mamoiada, la vittima è la sua compagna di quattro anni più giovane di lui.
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