Le accuse di aver a che fare con «ladri», con «rubastipendi» forniti di «uffici megagalattici», con un'azienda piena di debiti e che gestirebbe appalti truccati, tra l'altro «connivente con l'Arpas» così da non avere ancora installato le centraline di monitoraggio, sono finite nero su bianco in una querela presentata in Procura dall'avvocato Guido Manca Bitti per conto di Domenico Giuseppini, Raimondo Giuliani e Claudio Fantera, dirigenti della società Tecnocasic.

Nel mirino è finita l'europarlamentare Cinque stelle Giulia Moi, presentatasi in azienda lo scorso 22 gennaio per un'ispezione in compagnia di alcuni collaboratori, come lei stessa li aveva definiti.

La visita si era svolta in un clima teso, tanto che erano dovuti intervenire gli uomini della Digos.
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