Hanno voluto parlare davanti ai giudici della Corte d’Assise di Sassari, i presunti terroristi di Al Qaeda Sultan Wali Kan e Hafiz Zulkifal, imam di Bergamo, questa mattina hanno reso spontanee dichiarazioni nell’aula bunker del carcere di Bancali.

È stato uno dei passaggi più rilevanti dell’udienza del processo che viene celebrato a carico di 11 persone, accusate dalla Dda di Cagliari di fare parte di una presunta organizzazione terroristica che da Olbia avrebbe preparato sanguinosi attentati messi a segno in Pachistan.

I due imputati che oggi hanno parlato in aula, ancora una volta si sono detti del tutto estranei alle stragi. Sultan Wali Khan ha parlato di un inchiesta basata sull’errata traduzione delle conversazioni intercettate dagli investigatori.

È stato sentito anche il dirigente della Digos di Sassari, Mario Carta.

Si tratta dell’investigatore che ha condotto l’inchiesta coordinata dal pm Danilo Tronci. Carta ha ricostruito l’indagine sulla presunta cellula sarda di Al Qaeda, partendo dai primi accertamenti disposti nel 2005, dopo i sanguinosi attentati di Londra.

Dieci anni fa, l’imam Zulkifal, venne fermato dalla Polizia nel porto di Olbia, a bordo di un’auto nella quale furono rilevate tracce di esplosivo.

La prima inchiesta finì con un’archiviazione, ma la Digos proseguì con il suo lavoro. La prossima udienza è stata fissata per l’11 marzo.
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