Ricorda quando si è innamorato? "Innamorato? Non so".

Come ha corteggiato sua moglie? "No, mi ha corteggiato lei per corrispondenza quando stavo in America".

Chiusi a chiave, ben stretti nell'intimo cassetto della memoria, i ricordi d'amore stentano ad affiorare. Ma non perché dimenticati, piuttosto perché sono fatti privati, che un uomo d'altri tempi come l'iglesiente Francesco Plaisant, classe 1916, non svelerà mai.

Creativo, poliedrico, instancabile. Fino all'età di 93 anni, fuggiva a bordo della sua auto (poi sequestrata dai familiari) per andare a Cagliari. Il suo è un secolo vissuto intensamente, dalla giovane età - quando nel dopoguerra fu internato per 4 anni nei campi di concentramento americani - alla grande avventura della sua vita che racconta nei dettagli, anche quando si tratta di tornare indietro di 60 anni.

Uomo d'altri tempi, certo, quando svicola davanti alle questioni sentimentali ("non so, non ricordo", risponde).

Ma lo storico agente di viaggio di Iglesias - sempre impegnatissimo nell'impresa di famiglia fondata dal padre Pasquale nel 1946 - è un fiume in piena, un treno inarrestabile, quando è lui a dettare tempi e temi dell'intervista.

Dall'amore per la matematica: "Io ho un altro mestiere", spiega alzando la mano, "ero professore a Oristano, anche se non mi sono laureato, ho insegnato a tutti, per tutta la vita"). Poi la passione per la pittura: "Autodidatta, mi dedico ai paesaggi e alla natura morta".

Gli occhi azzurri si illuminano quando vira dritto sull'impresa di famiglia, nel '48 fra le poche in Italia (erano 10) a stampare migliaia e migliaia di biglietti per i sardi. Fra chi emigrava e chi dall'Europa e dall'America faceva rientro in Sardegna: "Appena aprirono le prenotazioni, all'una di notte squillò il telefono. Era la Tirrenia da Napoli. Ci implorarono di andare a dormire, perché stavamo inviando richieste a raffica". Si partiva in nave, con la valigia di cartone: "Legata con lo spago, erano disgraziati, li accompagnavano le fidanzate in lacrime". Altri tempi, altri costumi che Francesco (per tutti Franco) Plaisant, pezzo di storia di Iglesias, racconta con il piglio e la lucidità di un ragazzino: "Sono stato anche nei campi di concentramento americani, fra Texas, Mississippi e Arkansas". Internato per essere stato un fascista "non collaborazionista" il suo nome compare fra i ricordi di Giorgio Almirante sui Fascists Criminal Camp. Avere cent'anni e non sentirli. Se gli chiedete quale sia il segreto della longevità, tentenna. Perché in fondo, in questa Terra di Sardegna di centenari, ognuno ha il suo.
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