Come di consueto gli scambi commerciali della Sardegna col resto del Mondo sono caratterizzati dai movimenti in entrata e in uscita del coke e dei prodotti petroliferi.

Nel 2013 si registra infatti una contemporanea riduzione delle vendite dei prodotti petroliferi (-16,3%) - che rappresentano la voce più rilevante dell’export regionale, l’84% - e degli acquisti di prodotti dell'estrazione di minerali da cave e miniere (-10,7%), altrettanto rilevanti nell’import. Il saldo che si ottiene è negativo e supera i 4 miliardi di euro.

Le vendite di prodotti locali

Notizie positive arrivano invece dalle vendite estere dei prodotti locali. Le industrie lattiero casearie fanno registrare un surplus del 14,8% rispetto al 2012 (+14,5 milioni di euro) arrivando a 112 milioni di euro; i prodotti della pesca venduti fuori dai confini nazionali sono raddoppiati (2,3 milioni di euro) e vanno bene anche le vendite di carne lavorata e conservata: +5%, per un totale di 15 milioni di euro. Leggera flessione invece nelle vendite di vini locali, -0,5% in un anno.

Lucia Schirru

centrostudi@unionesarda.it
© Riproduzione riservata