Pubblichiamo oggi l'appello della mamma di un bimbo autistico, che non riesce più a sostenere il costo delle terapie per il figlio a causa dei ritardi nelle sovvenzioni, disposte dalla legge, da parte della Regione Sardegna.

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"Cara Unione,

sono la mamma di un bambino di 7 anni con patologia di autismo da circa 3 anni.

Dal 2015 mio figlio, riconosciuto come malato di autismo, percepisce la legge 20, la quale viene però stanziata 'a spezzettoni'.

Mi spiego meglio.

Nel 2015 l'abbiamo percepita fino ad ottobre ed i restanti mesi di novembre e dicembre ce li hanno poi rimborsati nel 2017.

Nel 2016 abbiamo ricevuto il rispettivo contributo fino ad un certo punto, ed esclusivamente le prime mensilità a partire da gennaio.

Questi ultimi mesi sono stati liquidati in prossimità di luglio e per quell'anno tutto è filato liscio fino a dicembre e così è stato parzialmente per il 2017.

Nel 2017 hanno iniziato infatti a liquidare gli arretrati fino ad ottobre, dopodiché, per novembre e dicembre, ci hanno pagato appena il 20% dell'importo e per quest’anno hanno liquidato le prime tre mensilità secondo il disposto normativo, comunicandoci poi che i mesi successivi verranno rinviati ulteriormente, e senza alcun chiarimento specifico in merito.

Con il cuore in frantumi mi ritrovo oggi a dover sospendere le terapie perché economicamente non ce la faccio più e non è dato sapere se le suddette leggi di settore, per l’anno in corso, verranno erogate.

Mio figlio le terapie le fa 12 mesi su 12 mesi, io mangio 12 mesi su 12, perché devo sempre aspettare mesi, avere solo acconti…come me ci sono decine e decine di persone.

Chiedo, quindi, all'assessore regionale alla Sanità di risolvere questo problema, o se non altro di mettersi nei panni di noi genitori 'particolari', gioco forza tenuti a questo genere di spiacevoli conseguenze".

Una mamma di Sassari*

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