Pubblichiamo oggi lo sfogo di un padre sardo che si ritiene vittima di una serie di episodi che hanno portato le figlie ad allontanarsi da lui. Preso dalla disperazione si chiede se debba arrivare a un gesto estremo per poter essere ascoltato da chi di dovere.

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"Gentile redazione,

sono un papà separato ormai da 8 anni, bruttissima esperienza, non la auguro a nessuno.

In primo luogo un arresto perché la mia ex mi accusava di maltrattamenti in famiglia dichiarando che picchiavo lei e le mie figlie: tutto falso. Ho dovuto registrare le bambine e conservare tutte le dichiarazioni che facevano per tutelarmi. Dopo sei mesi sono stato prosciolto perché il fatto non sussiste.

Ho voluto la separazione, evitando di querelare la mia ex per non traumatizzare ulteriormente le mie figlie. Il giudice non prese alcun provvedimento per il falso dichiarato nella denuncia, ma purtroppo dopo questo la mia ex ha iniziato a perseguitarmi, sono stato picchiato e mandato in ospedale da lei e da suo fratello, con trauma cranico e frattura del setto nasale.

Le bambine, allontanate da me e da tutti i miei familiari, riempite di bugie. Addirittura la più grande, con un esposto in caserma con false dichiarazioni per salvare la madre e il compagno per aggressione, ha chiesto aiuto agli assistenti sociali.

L'anno scorso il compagno, nonché convivente della mia ex moglie, alla quale sono state affidate le figlie, è finito nei guai per vicende legate alla droga.

Tantissime le querele, ma mai alcun riscontro.

Sono stato costretto ad andare via da casa perché oltre alle aggressioni mi hanno allagato l'appartamento, ricavato per stare vicino alle figlie. Poi mi hanno incendiato anche la macchina.

Ora mi chiedo: prima che qualcuno si muova devo suicidarmi, impiccarmi, fare gesti estremi? Mi è stato pignorato il conto corrente senza alcun problema, mentre la mia ex dichiara zero reddito, vive nel lusso e cambia macchine come i vestiti, ma è tutto normale?

Grazie per avermi fatto sfogare".

Lettera firmata

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