Pubblichiamo oggi la poetica riflessione di un nostro lettore sulla bellezza della Sardegna e dell'isola di Sant'Antioco.

***

"Mia bella Sardegna,

a guardarti bene da quassù, dall'alto di questo ammasso roccioso a Sant'Antioco che mi permette di scrutare parte delle tue meraviglie, non si può non ammettere che, a causa della tua bellezza, si corre il rischio di restare proprio senza fiato. Dico sul serio, non scherzo affatto.

Ci sono paesi cupi e tristi e città piovose e incasinate, ma tu sai indossare quasi sempre i tuoi abiti migliori e il tuo mantello d'acqua, che si staglia azzurro sotto il cielo, fa gola proprio a tutti, tant'è che d'estate i villeggianti si fanno un salto dalle nostre parti e poi magari si innamorano dei tuoi angoli verdi.

E scusaci se delle volte prendiamo a odiarti e vediamo tutto grigio, quando le cose vanno male e la ruota non gira e l'economia è magra e il turismo non decolla e la lista è lunga e comunque, tutti questi malumori prendono talmente il sopravvento che la lingua diventa velenosa e non ci viene proprio più voglia di scherzare. Come può essere colpa di un tal splendore e non, semmai, di chi ci vive?

Perdonaci, perché nonostante ciò, sai offrirci un clima niente male e delle condizioni di vita che molti stranieri pagherebbero per avere. Perdonaci, perdonaci tutti. Siamo solo essere umani che ce la mettono tutta in un periodo difficile e a volte ci perdiamo troppo in nervosismi futili.

E comunque prima di scendere e rientrare a casa, volevo dirti che nell'aria si respira ottimismo e che la strada è lunga ma dovremmo perlomeno crederci, non trovi? Tu, intanto, nel mentre che ci rimbocchiamo le maniche tutti, mostrati sempre luminosa e mite, così che magari gli amici e i parenti che sono stati costretti a emigrare forse un giorno torneranno e tutti insieme gioiremo di quel che sei e di quel che siamo diventati.

La mia è una speranza ma tuona forte come una necessità, anche perché senza il tuo mare e senza i tuoi paesaggi, in capo al mondo o comunque lontano dalle tue rive, io sì, forse potrei anche vivere, ma non al meglio come qui, capisci che intendo?

Ritengo che ci si senta meglio nel mantenere sempre aperta - o perlomeno socchiusa - la finestra che si affaccia ai sogni, anche quando i fulmini illuminano il cielo e nell'aria si sente solo odore di bruciato.

Dopo tutto quest'Isola è il mio rifugio e il mio habitat perfetto, oggi come domani. In sintesi: casa mia".

Riccardo Sanna

***

Potete inviare le vostre lettere e segnalazioni a redazioneweb@unionesarda.it specificando il vostro nome e cognome e un riferimento telefonico. Nell'oggetto dell'email chiediamo di inserire la dicitura #CaraUnione.

(La redazione si limita a dar voce ai cittadini che denunciano disservizi o anomalie e non necessariamente ne condivide il contenuto)
© Riproduzione riservata