Pubblichiamo oggi la segnalazione del segretario Aduc (associazione a tutela dei diritti degli tuenti e dei consumatori) circa l'allarmismo ingiustificato e il business che, a suo avviso, si stanno creando attorno alla celiachia, malattia di cui in realtà soffre solo l'1% della popolazione.

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"Gentile redazione,

scrivo per potare all'attenzione generale un tema di cui forse poco si conosce davvero, ma che è talmente di moda da portare all'apertura di moltissimi negozi "gluten free" e, in ogni supermercato, di un reparto analogo, ben pubblicizzato.

Parlo di celiachia, che è una malattia autoimmune scatenata da una reazione al glutine, una sostanza contenuta nel frumento, nel farro, nella segale e nell'orzo. Nei celiaci il sistema immunitario, in sostanza, attacca l'intestino per una reazione al glutine.

Di celiachia ne soffre però in realtà solo l'1% della popolazione, e questo secondo quanto riportato, evidenze alla mano, dal professor Italo De Vitis, in un recente convegno al Policlinico Gemelli di Roma dal titolo "Il grano: alimento amico o subdolo nemico".

La maggior parte dei presunti celiaci sarebbe, infatti, affetta da sindrome del colon irritabile, mentre un buon 20% ha l'allergia a proteine del grano diverse dal glutine.

Se un consumatore ha dei problemi con il proprio intestino, e ritiene di essere affetto da celiachia, sarebbe dunque preferibile una visita medica seguita da eventuali accertamenti diagnostici prima di gridare all''allarme celiachia'.

Dico questo per evitare che cresca ulteriormente quello che in realtà appare oggi più un ingiustificato allarmismo e, senz'altro, un affare economico".

Grazie dell'attenzione,

Primo Mastrantoni, segretario Aduc (Associazione per i diritti degli utenti e dei consumatori)

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