Riparte il campionato di Serie A e spera di essere all’altezza del precedente. Almeno per quanto riguarda la presenza di spettatori negli stadi. Visto che nell’ultimo campionato si è registrato un boom ai botteghini: stadi gremiti o quasi, capaci di risentire poco o niente della concorrenza delle tv a pagamento.

Il giocatori del Cagliari salutano i tifosi dopo una vittoria casalinga
Il giocatori del Cagliari salutano i tifosi dopo una vittoria casalinga
Il giocatori del Cagliari salutano i tifosi dopo una vittoria casalinga

Secondo i dati pubblicati sul sito Calcio e Finanza, la Serie A 2022-23 è stata una delle migliori, considerando la presenza di spettatori negli stadi, degli ultimi anni. In particolare, si è registrata la seconda media spettatori dal 2000 a oggi: solo nell’annata 1999-2000 erano state superate le 30mila presenze medie di paganti, sono state invece 29,495 i biglietti venduti mediamente ogni domenica in tutti gli stadi nella stagione conclusa a maggio con lo scudetto conquistato dal Napoli.

Numeri importanti anche quelli della Serie B, dove ha giocato il Cagliari. Il sito transfertmarket ha pubblicato i dati raccolti da stadiapostcards.com dai quali emerge che è stato il Genoa a vendere il maggior numero dei biglietti (492.862), seguito dal Bari (457.146), dal Palermo (387.3839 e dal Cagliari (257.704). Cifre che considerano solo la stagione regolare e non la coda dei playoff, chiusi con la promozione storica dei rossoblù: mai agli spareggi la promozione in passato era sfuggita alla squadra che si era classificata terza in campionato. Il Cagliari ha sfatato questo tabù, grazie alla zampata di Pavoletti proprio all’ultimo minuto della sfida di Bari.

Tifosi curva Sud. Foto Max Solinas
Tifosi curva Sud. Foto Max Solinas
Tifosi curva Sud. Foto Max Solinas

Sempre restando al Cagliari di Claudio Ranieri, la media spettatori lo scorso anno è stata di oltre 13mila biglietti strappati (13.563, sempre playoff esclusi). Erano stati 9.718 nella stagione di Serie A chiusa con la retrocessione all’ultima giornata, verdetto espresso dal tragico (sportivamente parlando) 0-0 di Venezia. L’entusiasmo per la cavalcata trionfale in B ha portato nelle casse del presidente Giulini oltre 4mila spettatori in più di media.

Scorrendo lo storico della biglietteria rossoblù, il dato migliore è relativo alla stagione 1998-1999, in Serie A, chiusa con una media di 21.180 spettatori. Un’era geologica fa, calcisticamente parlando, considerando che all’epoca era ancora aperto il Sant’Elia, che il presidente era Massimo Cellino e la squadra era affidata al tecnico Gian Piero Ventura: i tempi di Muzzi goleador, Vasari fantasista, Scarpi in porta e Matteo Villa capitano (il Cagliari chiuse quell’anno al tredicesimo posto).

Lo stadio di Milano prima dell'arrivo dei tifosi (foto Ansa)
Lo stadio di Milano prima dell'arrivo dei tifosi (foto Ansa)
Lo stadio di Milano prima dell'arrivo dei tifosi (foto Ansa)

Ora il Cagliari è di nuovo in Serie A ed è interessante leggere i dati su questo ritorno agli stadi, malgrado gli impianti italiani abbiamo bisogno di importanti interventi, quasi tutti, a parte i pochi costruiti ex novo di recente.

Inter e Milan stanno cercando soluzioni alternative al vecchio San Siro intitolato a Peppino Meazza, che comunque nel corso del 2022-23 è stato lo stadio più gremito d’Italia. Il record spetta all’Inter: media spettatori oltre 72mila, con il 95 per cento dei biglietti messi in vendita. Subito dopo il Milan, forte dello scudetto cucito sul petto, (71 mila spettatori e spiccioli, 94,8 per cento di riempimento). Il terzo posto va alla Roma: 66 mila spettatori di media, il 92,9 per cento della capienza dell’Olimpico. Poi l’Atalanta (19.769 spettatori di media ma un Rigamonti colmo al 92,3 per cento). Per la Juve buon risultato al botteghino del nuovo stadio di proprietà: 37.672 paganti in media, 90,8 per cento dei posti disponibili. Il San Paolo ha tremato per i gol di Osimhen e Kvaratskhelia, ma le condizioni dell’impianto non hanno consentito di accogliere più di 54.732 spettatori, la capienza attuale del San Paolo, che ha avuto una percentuale di riempimento di 83,4 punti (45 mila spettatori di media).

La Curva Nord dell'Inter a Milano
La Curva Nord dell'Inter a Milano
La Curva Nord dell'Inter a Milano

Un buon risultato complessivo per la Serie A, che ha fatto registrare una percentuale di riempimento degli stadi dell’80,8 per cento e che si attesta al terzo posto in ambito europeo. Meglio dell’Italia ovviamente la Premer league inglese: mentre la Serie A ha avuto una media spettatori di 29.495 paganti, il calcio inglese può vantarne 40.267, il 98,7 dei posti disponibili nelle tribune e nelle curve da Manchester a Londra e in tutta l’Inghilterra. Come numero di biglietti staccati mediamente ogni domenica ha fatto meglio la Germania: in Bundesliga quasi 43 mila spettatori negli stadi ogni settimana, ma i posti disponibili negli impianti tedeschi, quasi tutti nuovi o ristrutturati, sono stati occupati per il 92 per cento.

Meno bene la Liga spagnola (29.420 spettatori medi, l’80,2 per cento della capienza); mentre in Francia sono andati allo stadio nell’ultima stagione mediamente 23.810 spettatori (il 78 per cento dei posti numerati a disposizione).

La passione degli italiani si misura anche attraverso gli abbonati alle tv a pagamento. Secondo i dati pubblicati su Italia oggi, Sky un anno fa aveva circa 4.2 milioni di abbonati, mentre Dazn 1,6.

L’aumento dispettatori paganti in Serie A dimostra che lo stadio dal vivo ha un fascino diverso e immutabile. Sicuramente maggiore di quello vissuto sul divano in pantofole.

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