Elezioni e astensionismo. Ormai sembra diventata una costante, sia che si tratti di Politiche che di Amministrative, il distacco dei cittadini dalla politica è sempre più netto. E l’ultima tornata elettorale lo ha confermato anche in Sardegna, da Oristano a Selargius il partito del non voto sembra essere quello maggiormente in salute. Una situazione che nei paesini ha effetti ancora più significativi quando in campo c’è soltanto una lista e il mancato raggiungimento del quorum di fatto consegna piccole comunità nelle mani di un commissario straordinario, come è accaduto a Milis. Tra i vari centri al voto, merita un capitolo a sé Oristano, unico capoluogo di provincia che ha visto la conferma del centrodestra alla guida della città.

Il caso Oristano

Terra tradizionalmente di moderati, anche stavolta gli oristanesi hanno scelto il centrodestra. La coalizione per la prima volta si è presentata unita, anche se la scelta del candidato sindaco è stata preceduta da due mesi tormentati in cui si è andati avanti tra veti incrociati, liti, strappi e poi una ricucitura in extremis per evitare una spaccatura che avrebbe potuto mettere a rischio il risultato delle urne. E così Fratelli d’Italia, Riformatori, Udc, Forza Italia, Psd’Az, Sardegna 20Venti, Popolari autonomisti europei hanno puntato su Massimiliano Sanna, vicensindaco dell’amministrazione uscente guidata da Andrea Lutzu. Sanna ha vinto al primo turno con una percentuale del 54,22 per cento, è stato eletto con poco meno di 8 mila preferenze su 15.428 votanti (ma gli aventi diritto al voto erano circa 27mila). Evidente l’altissima astensione dal voto, figlia di una disaffezione dalla politica che ormai si trascina da tempo, di una mancanza di fiducia dei cittadini in chi amministra la cosa pubblica. E qui forse una certa responsabilità è proprio della politica, di una classe dirigente che negli ultimi tempi è stata incapace di parlare e ascoltare le persone. I movimenti civici nascono ma spesso durano quanto una tornata elettorale, l’elemento più marcato sembra essere l’assenza di cultura e scuola politica sia tra le fila del centrodestra che nel centrosinistra. “È evidente che il partito dell’astensionismo continua a pesare, come accade ormai da decenni. Ed è un fenomeno da non sottovalutare – ha sostenuto il neo sindaco Massimiliano Sanna – cercheremo di lavorare anche in questa direzione per provare ad avvicinare le persone alla politica”.

Palazzo degli Scolopi, sede del Municipio di Oristano (Foto archivio Unione Sarda)
Palazzo degli Scolopi, sede del Municipio di Oristano (Foto archivio Unione Sarda)
Palazzo degli Scolopi, sede del Municipio di Oristano (Foto archivio Unione Sarda)

L’analisi

Dati alla mano, nel centrodestra sono state proprio le sette liste in campo a trainare maggiormente (quello che invece è mancato alla coalizione di centrosinistra, guidata da Efisio Sanna che ha sfiorato il 36 per cento mentre le sue liste hanno raggiunto quota 33). I partiti che sostengono Massimiliano Sanna sono andati al 58,7 per cento, per il sindaco le preferenze si sono fermate quattro punti sotto. Tra astensionismo e disaffezione politica, le urne hanno confermato il momento positivo di alcuni partiti e la totale debacle di altri simboli nazionali. Fratelli d’Italia a Oristano ha ribadito lo stato di grazia: con il 13,5 per cento è il primo partito in città, seguito a ruota dal Partito Democratico che ha sfiorato il tetto del 12 per cento incalzati dai Riformatori sardi all’11,6. Risultato a sorpresa per la lista civica “Per Efisio Sanna sindaco” che ha superato il 10 per cento. Per il resto Forza Italia è lontana anni luce dal successo di cinque anni fa quando era arrivata al 14 per cento (il 12 giugno scorso si è fermata al 6 per cento), l’Udc all’8 e i sardisti al 7,8. Spariti dalla scena i CinqueStelle: erano in campo con la lista Movimento Oristano, nella coalizione di centrosinistra, ma complessivamente hanno raccolto 164 voti. Fuori dai giochi anche i socialisti e i Popolari europei autonomisti sardi dell’ex consigliere regionale Attilio Dedoni (non saranno nemmeno rappresentati tra i banchi del Consiglio comunale). Idem per la Lega che non è riuscita neanche a fare una lista propria (alcuni iscritti del Carroccio si sono candidati con altri simboli).

Un seggio elettorale a Oristano (foto archivio Unione Sarda)
Un seggio elettorale a Oristano (foto archivio Unione Sarda)
Un seggio elettorale a Oristano (foto archivio Unione Sarda)
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