Da Sirchia a Schillaci: riparte la lotta al fumo quasi vent’anni dopo lo stop al chiuso. Il ministro della Salute ha presentato una bozza di provvedimento che porterà una nuova stretta. L’idea è di estendere il divieto di fumare in molti luoghi all’aperto, a partire dai locali pubblici, i parchi, le stazioni, le fermate degli autobus, i porti. Altro elemento cardine è il no assoluto al fumo in presenza di minori o di donne in gravidanza. Il disegno di legge potrebbe mettere nel mirino anche le sigarette elettroniche, ma il Governo su questo aspetto non ha una linea univoca: Salvini ha chiesto di escludere i dispositivi elettronici dal provvedimento e non è ancora chiaro quale sarà il punto di mediazione. 

Stretta imminente 

Le nuove norme dovrebbero poi impedire ai gestori di locali di adibire sale dedicate ai fumatori (al chiuso) e poi proibito anche fumo all’aperto nei cosiddetti dehors, le aree tavolini su strada di bar e ristoranti. In questo caso però, potrebbe essere lasciata la possibilità ai gestori di dedicare spazi all’aperto ai fumatori, purché lontani dagli altri clienti. 

Le sigarette elettroniche 

Molto dibattuta la questione delle sigarette elettroniche, che per ora non vede una linea comune nel Governo. Salvini parla di limitazioni «esagerate», creando quindi qualche crepa nelle indicazioni del ministero della Salute e quindi nell’azione antifumo di tutto l’esecutivo. Non è ancora chiara quindi la linea finale, anche la stretta è sempre più vicina.«Le sigarette elettroniche stanno aiutando tanta gente ad abbandonare quelle normali», sottolinea il leader della Lega e vicepremier. «Da ex fumatore che ha smesso quattro anni fa, il divieto di fumarle all'aperto appare esagerato». La linea più intransigente del Governo si rifà però alle direttive del Comitato scientifico della Commissione europea, che valuta i rischi sanitari emergenti legati alle sigarette elettroniche. 

Il ministero della Salute

Nel sito del ministero della Salute si parla di «elementi di prova moderati dei rischi di danni irritativi locali alle vie respiratorie e un livello moderato, ma in crescita, di evidenze provenienti da dati umani che indicano che le sigarette elettroniche hanno effetti nocivi sulla salute». In particolare si fa riferimento al rischio «sul sistema cardiovascolare». Inoltre si sottolineano «i rischi da deboli a moderati di cancerogenicità per le vie respiratorie».

Numeri preoccupanti

A spingere l’ala più rigorosa del Governo a intervenire con un nuovo giro di vite sono i numeri crescenti e preoccupanti sul fumo. L’effetto Covid-lockdown ha portato nel giro di tre anni a certificare - numeri dell’Istituto superiore di Sanità - l’esistenza di 800mila nuovi fumatori. La popolazione che fa uso di sigarette (elettroniche comprese) è salita al 24,2 per cento, contro il 22 di poco più di tre anni fa. Una percentuale che non si registrava dal 2009, complici gli effetti sul lungo periodo delle restrizioni della legge Sirchia, entrata in vigore il 10 gennaio 2005. In aumento anche le persone che fumano sigarette a tabacco riscaldato: 3,3% nel 2022 rispetto all’1,1% del 2019.   

Gli scenari

«L’aumento dei fumatori rilevato dal report è un segnale preoccupante, spiega Silvio Brusaferro, presidente dell’Iss. «Per questo è fondamentale attivare azioni di prevenzione, guardando soprattutto ai più giovani. L’obiettivo è garantire una vita più lunga, con meno disabilità e qualitativamente migliore per tutti». Per Roberta Pacifici, responsabile del Centro dipendenza dell’Iss, «la pandemia ha influenzato significativamente le abitudini al consumo dei prodotti del tabacco e di nicotina degli italiani». I nuovi prodotti del tabacco e le sigarette elettroniche si sono aggiunti in modo imponente al consumo delle sigarette tradizionali: «C’è la falsa percezione di consumare prodotti meno o addirittura non nocivi per la salute». 

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