«Noi non sappiamo se andremo a Reggio Emilia per festeggiare o meno. Sappiamo che andremo a giocare una partita gagliarda. Come a Bari, siamo consapevoli di avere un’Isola dietro di noi. E mi aspetto una grande prova dai miei».

Sorridente e di ottimo umore, parlerebbe per ore nella sala stampa del “Crai Sport Center” di Assemini, basti che l’argomento non sia la formazione o il sistema di gioco. «Perché mai dovrei dare un vantaggio, anche se piccolo, all’avversario?». Ne ha viste tante in carriera, Claudio Ranieri, ma certe sfide lo emozionano ed esaltano ancora oggi.

«Il Cagliari c’è, è pronto», lancia il guanto di sfida. «Ci siamo lasciati alle spalle Milano dove ce la siamo giocata ma gli altri sono stati più bravi di noi. E arriviamo a questo appuntamento col Sassuolo carichi, sia fisicamente che mentalmente». E per compattarsi ulteriormente in un momento cruciale come questo, «prima dell’allenamento di ieri allo stadio», svela a fine conferenza lo stesso tecnico rossoblù, «la squadra mi ha chiesto di poter andare in ritiro già da stasera». E così sarà.

Ancora out Makoumbou e Jankto, tutti gli altri sono a disposizione. «E questo mi consente di avere più soluzioni nel corso della partita, come all’andata quando le ho provate tutte per vincere». Mina? «Se l’avete visto fare una corsetta poi uscire, vuol dire che sta bene. Mi preoccuperei se ne facesse due», scherza Ranieri sottolineando, così, il fatto che il difensore colombiano in allenamento debba gestire in modo quasi chirurgico i vari acciacchi che si trascina e, allo stesso tempo, la sua importanza per gli equilibri tattici e mentali della squadra.

Su capitan Pavoletti, invece, tiene a precisare: «Ha sempre questo problema al piede. Se dovessi avere bisogno di lui, spero mai, ci sarà».

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