Si è sempre comportato come un professionista. Praticamente mai saltato un allenamento, sempre il primo ad arrivare al campo e l’ultimo ad andar via sin da bambino. Grande tenacia e determinazione. Non ha mai esitato a fare la valigia per lasciare la Sardegna e provare nuove esperienze per poter crescere. L’ultima quella con la maglia del Real Casalnuovo, formazione campana. Mario Piga, originario di Maracalagonis, nato il 19 dicembre 2002, ha disputato una stagione straordinaria ed ecco che il Pescara, formazione gloriosa che milita in Serie C, ora impegnata nei playoff, ha deciso di scommettere su di lui. I suoi sacrifici e la sua costanza sono stati premiati ed il mondo del professionismo ora non è più un sogno. Per lui forse non lo è mai stato perché ci ha sempre creduto. Un traguardo da raggiungere.

Col Real Casalnuovo, in campionato, ha totalizzato trentatré presenze su trentaquattro partite, segnato quattro reti tra campionato e Coppa Italia e fornito ben sette assist. «Una stagione straordinaria», dice Piga, che ha già avuto esperienze precedenti in Serie D con Chions e Arzachena. «Ho trovato dei compagni fantastici ed un grande allenatore Raffaele Esposito>. Ha giocato quinto di centrocampo a sinistra. Tanta corsa, buona tecnica e grinta da vendere. <Sono destro naturale ma mi trovo benissimo sulla sinistra». Con lui in squadra l’ex Fiorentina, Reginaldo che gli ha sempre riservato tanti complimenti, i figli di Paolo e Fabio Cannavaro e Sosa e Nino Pinna che con lui avevano giocato pure all’Arzachena.

«I più esperti ci hanno dato una grossa mano. Un gruppo eccezionale. Per poco non abbiamo compiuto l’impresa di centrare i playoff. Per me resta un’annata straordinaria. Sono cresciuto tanto». Nel Real Casalnuovo oltre a Piga e Pinna c’era un altro sardo, Salvatore Dore poi passato alla Cremonese a febbraio. Dore ha segnato otto reti, alcuni su assist proprio di Piga. Ieri Piga è rientrato in Sardegna. «Ora mi riposo qualche giorno, poi riprendo ad allenarmi per farmi trovare pronto per la prossima stagione».

© Riproduzione riservata