Una gita di classe, come accade in tutte le scuole. Solo che in questo caso la partecipazione è stata consentita solo agli studenti che avevano la media dell’8. E quanto accaduto ha inevitabilmente innescato polemiche. 

A finire sotto i riflettori una terza della scuola secondaria Italo Calvino, facente parte dell'Istituto comprensorio Niccolò Tommaseo, a Torino, il cui consiglio di classe avrebbe deciso di dare il via libera a una visita alla redazione di Radio 24 a Milano, nell’ambito di un progetto legato alla realizzazione di podcast, solo agli allievi più meritevoli. 

Questo perché – è stato spiegato - i posti disponibili erano solo 15. Ma la selezione dei partecipanti effettuata in base al rendimento scolastico ha innescato reazioni, a cominciare da quelle di alcuni genitori degli allievi rimasti a Torino che hanno raccontato la vicenda alla stampa locale, sottolineando che tra gli esclusi ci sono stati anche ragazzi con disturbi nell'apprendimento e uno con disabilità.

Il caso è poi montato e sull’accaduto è intervenuto anche il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, secondo cui «il merito non ha come riferimento la media aritmetica in pagella, ma l'impegno e la costanza nel realizzare i propri personali talenti. Se poi la scelta di ridurre a soli 15 studenti gli ammessi alla visita è stata fatta dalla struttura ospitante, credo che si potesse chiedere ed ottenere una eccezione facendo proprio riferimento alla necessità di una didattica inclusiva».

Nell'occhio del ciclone, intanto, è finita non solo la docente di lettere che coordina il progetto, ma anche la preside della Tommaseo, Lorenza Patriarca, molto conosciuta in città in quanto consigliera comunale del Partito Democratico e presidente della commissione Istruzione a Palazzo Civico.

«La docente di lettere – ha spiegato dal canto proprio la stessa Patriarca – coinvolge i ragazzi in un'infinità di iniziative e uscite didattiche lavorando per progetti, anche in soggiorni con pernottamenti plurimi fuori città». Nel caso di specie, aggiunge, «il consiglio di classe, nella sua autonomia, senza coinvolgere la dirigenza, ha ritenuto di scegliere sulla base del merito riferito a risultati scolastici di almeno 7 e 8 e assenza di note disciplinari, impegno e interesse inclusi perché in una classe che lavora per progetti la valutazione tiene necessariamente conto della partecipazione attiva dei ragazzi».

Per quanto riguarda lo studente con disabilità, Patriarca afferma che «la docente di sostegno ha valutato con il consiglio di classe che la gita per lui non fosse utile e che gli avrebbe creato solo dello stress. Ma è l'unica uscita in cui lui non è stato coinvolto».

(Unioneonline/l.f.)

© Riproduzione riservata