Davanzali pieni di guano e pipistrelli nei controsoffitti e nei cassoni delle avvolgibili. La situazione delle scuole elementari di via San Pietro a Tuili non si è risolta dopo l’intervento di sanificazione della ditta specializzata. La legge protegge gli animali, ma questi ospiti indesiderati non solo creano ancora dei veri tappeti di feci, ma di tanto in tanto si manifestano negli ambienti interni. Il dirigente scolastico Roberto Scema descrive la situazione come «paradossale» e spera che «questa vicenda spinga chi ha competenza in questo campo a costruire protocolli di intervento che tutelino i chirotteri senza ignorare il diritto per alunni e personale scolastico di vivere in un ambiente salubre».

Le conseguenze

La situazione perdura da mesi, ma ora è diventata insostenibile. Gianni Spiga, sindacalista della Cgil, è preoccupato per bambini e lavoratori: «Salvaguardare questi pipistrelli è importante, ma lo è anche la salute dei bambini e dei lavoratori e su questo non si accettano sconti. È fondamentale riuscire a trasportarli nel loro ambiente naturale». La presenza dei chirotteri non permette un’areazione adeguata dei locali perché, aprendo le finestre, si corre il rischio che gli animali si introducano all’interno. Spiga suggerisce: «Si deve gestire il timore dei bambini con delle lezioni sugli animali affinché possano convivere con le loro paure». Ma il problema non si limita alle sole paure. La Asl aveva fatto presente che i pipistrelli «sono ospiti naturali di virus da cui si sono evoluti ceppi epidemici in grado di causare malattie a carico dell’uomo», come riportato in una nota del Dipartimento di prevenzione. Spiga domanda alla Asl: «Come mai ne sono stati trovati morti dentro la scuola? Sono affetti da qualche malattia?».

La vicenda

L’amministrazione comunale, ad aprile, aveva chiesto un sopralluogo della Asl e, conseguentemente, la stessa aveva disposto un intervento di «risanamento straordinario di tutte le aree avvalendosi di una ditta specializzata in materia atto ad allontanare l’insediamento degli stessi, bonificando le aree e asportando il guano» per poi «eseguire successivamente un’accurata disinfestazione e disinfezione», è scritto nella nota. Tuttavia, quando il Comune aveva predisposto gli interventi tra il 26 e il 30 aprile scorso, alcune associazioni ambientaliste (Centro pipistrelli Sardegna e Tutela pipistrelli) avevano fatto presente al sindaco Andrea Locci che gli animali non potevano né essere spostati né eliminati, poiché si poteva andare incontro a un reato. «Abbiamo chiesto il sopralluogo della Asl e loro ci hanno risposto disponendo gli interventi, ma ci siamo preoccupati per le azioni legali che sarebbero potute arrivare, quindi abbiamo eseguito solo una sanificazione dei locali – spiega Locci –. È chiaro che gli animali devono essere tutelati, ma da sindaco devo pensare soprattutto alla salute della mia comunità e in particolar modo a quella dei bambini. Non capisco che cosa venga prima, se la salute dei bambini o la tutela dei pipistrelli».

La questione, per ora, rimane irrisolta: si attende una soluzione che possa bilanciare la necessità di proteggere gli animali e garantire un ambiente sicuro e salubre a bambini e personale.

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