Arte contemporanea, ambiente e memoria.

Quindici barche a vela con a bordo una grande tela di 120 metri approderanno domani nel porto di Villasimius.

L’iniziativa, rinviata lo scorso dicembre a causa del maltempo, è promossa da centro di ricerca “Casa Falconieri” in collaborazione con i comuni di Dolianova e Villasimius, la Lega Navale, l’Autorità Portuale, l’Area Marina Protetta e gli Armatori Vela Altura di Sardegna.

L’arrivo delle imbarcazioni, salpate da Cagliari, è previsto per le 11. L’opera, realizzata da una squadra di artisti sardi guidata da Gabriella Locci, sarà ricomposta a terra e presentata insieme a quindici “scatole di memoria” confezionate a Dolianova, all’interno del Museo Dart.

Durante la manifestazione è previsto il coinvolgimento attivo dei visitatori e di tutti i cittadini di Villasimius che saranno invitati a lasciare un segno o un’impronta sulla tela.

Nel progetto sono stati coinvolti anche gli alunni della scuola elementare di Dolianova (Istituto Comprensivo), della scuola “Senza zaino” di Is Bingias/Pirri, dell’Istituto comprensivo di via Stoccolma di Cagliari oltre agli studenti dell’Istituto comprensivo di Villasimius.

«Nel nostro viaggio l’acqua rappresenta l’elemento sacro – dice Gabriella Locci, artista e presidente di Casa Falconieri - la performance partecipata, con l’aggiunta di nuovi segni e significati, rafforza la potenza immaginifica dell’opera stessa per riflettere sull’umanità in movimento e quindi sullo scambio di culture, sulle migrazioni e sulle mescolanze».

Dieci gli artisti sardi coinvolti: Francesca Manca, Daniela Manca, Josephine Sassu, Giampaolo Mameli, Beppe Vargiu, Silvia Ciccu, Tiziano Boi, Sergio Farina, Patrizia Orrù e Anna Saba. Il direttore artistico del Museo Dart, Dario Piludu, si sofferma sulle “Scatole di memoria”, piccoli cubi di cemento rivestiti di piombo e ferro.

«All’interno contengono una memoria con un brano musicale del compositore Ettore Carta, un video dell’artista Francesco Casu e un altro con il racconto dei vari momenti del lavoro svolto da Gabriella Locci. Rappresentano la memoria di un tesoro in fondo al mare che, in un ipotetico futuro, potranno restituire i momenti di tutta l’operazione». 

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