Domenico Porcelli è stato scarcerato questa mattina dopo cinque anni al 41 bis nel carcere sassarese di Bancali. La corte d'Appello di Potenza ha fatto cadere, ieri pomeriggio, l'accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso per il 49enne e tutti i coimputati che hanno potuto così riacquistare la libertà.

«In questi anni», afferma Porcelli, affiancato dall'avvocata Maria Teresa Pintus che l'ha difeso insieme alla legale Livia Lauria, «mi sono sentito un ostaggio dello Stato e della malagiustizia». L'uomo, originario del comune pugliese di Biritto, era stato condannato dal tribunale di Matera nel 2022 a 26 anni e mezzo di reclusione per associazione a delinquere di stampo mafioso. E si trovava in sciopero della fame dal 28 febbraio 2023 per protesta contro la sua detenzione, periodo durante il quale ha perso più di 20 kg.

«Lo sciopero è finito ma la mia battaglia però continuerà ad andare avanti, non tanto contro il 41, ma contro le motivazioni per cui viene applicato». Poi ritorna sulle condizioni del carcere duro. «È un non vivere, posso solo dire che non auguro a nessuno niente del genere. Ora», conclude, «cercherò di riprendere in mano la mia vita e di aiutare chi non ha voce come non l'ho avuta io in questi anni».

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