Salto indietro nel tempo, accompagnati dal rumore dell’acqua, alla scoperta degli antichi mulini. Testimoni silenziosi di un tempo passato che però lega a doppia mandata Samugheo alle sue tradizioni, come quella della panificazione. La cittadina del Mandrolisai, lungo il Rio Acoro, ha la fortuna di vedere conservati tre mulini ad acqua e una gualchiera.

Nel fine settimana si avrà la possibilità di visitarli. I mulini Is Tirizzas e Giobbe saranno infatti protagonisti delle iniziative proposte in occasione delle Giornate dei Mulini, giunte alla dodicesima edizione e organizzate dall’Associazione italiana Amici dei Mulini Storici. Chiaro l’obiettivo: far conoscere al pubblico un patrimonio architettonico, tecnologico e culturale spesso dimenticato. «Si tratta di un patrimonio di inestimabile valore, fortemente legato al territorio, alla sua economia e alla sua storia, che il Comune intende valorizzare e far conoscere. L’eccezionalità della rete dei mulini di Samugheo sta nel fatto che essi sono stati riconosciuti nel loro valore culturale dai proprietari, i quali li hanno curati preservandoli dall’oblio e dai crolli, permettendone la fruizione. Per l’occasione, grazie alla disponibilità dei signori Cossu e Olla, si potranno visitare i mulini Is Tirizzas e Giobbe», spiega l’assessora alla Cultura Elisabetta Sanna. E prosegue: «L’attività di macinazione dei cereali lungo il corso del Rio Acoro, forza motrice degli opifici, è documentata sin dalla fine del 1600 e si è protratta, in alcuni casi, fino al 1980. Il contesto specifico di Samugheo, che tuttora ha una forte cultura legata al pane, ha poi portato ad avere nel centro abitato anche dei mulini alimentati con la corrente elettrica con una continuità di attività molitoria fino ai nostri giorni, rappresentata attualmente dal mulino Sulis. Sarà proprio il suo titolare, in una delle tappe del percorso, a mostrare varie tipologie di farine descrivendone differenze e proprietà».

L’appuntamento è per sabato 18 maggio con l’evento curato dall’associazione Samugheo Trekking e supportato dalla Compagnia Barracellare. Il trekking partirà dalla località Pont’Ecciu alle  9 e si dirigerà verso il mulino Is Tirizzas (arrivo verso le 9.30) per poi tornare indietro verso il mulino Giobbe (arrivo intorno alle  11). Dopo la camminata chi vorrà si potrà fermare per un pranzo al sacco presso l’area di Pont’Ecciu. In serata, rimanendo in tema acqua come forza motrice, verrà presentato il libro “Le dighe del Tirso, 1924-2024” di Antonello Piras e del gruppo Die po die.

Un mulino (foto Orbana)
Un mulino (foto Orbana)

Un mulino (foto Orbana)

«La realizzazione della diga di Santa Chiara, tra il 1918 e il 1924, rappresentò un evento epocale per la Sardegna Centrale, con risvolti sociali ed economici importanti per il territorio circostante – prosegue l’assessora - . I suoi 100 anni sono occasione per ripercorrere le vicende che hanno portato alla sua realizzazione, attraverso cronache, fotografie, documenti». Alla presentazione, fissata per le 19 a Casa Serra e inserita nelle iniziative de Il Maggio dei libri, oltre all’autore parteciperanno le docenti Elisabetta Fadda e Mariantonia Selis.  Durante la giornata sarà possibile inoltre visitare la mostra "Ti sei vestita di bianco”, allestita fino al 21 luglio presso il museo MURATS di Samugheo e dedicata agli artisti Pippa Bacca, Pietruccia Bassu e Oreste Pipolo. «Si tratta di un’importante mostra in cui insieme e con mezzi espressivi differenti i tre artisti raccontano il velo, l'abito da sposa, il matrimonio; è un crescendo verso la presa di coscienza del divario di genere e degli stereotipi sociali», conclude Elisabetta Sanna.

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