Tante magliette bianche con il suo nome stampato sul cuore, tanti palloncini azzurri verso il cielo e un grande cartello appeso a quel che resta della ricorrenza di San Simplicio, sul palco: "Vola alto tra le stelle, ciao Gabri".

È una città commossa, quella riunita nella Basilica di San Simplicio per salutare Gabriele Pattitoni che un tragico incidente stradale nel buio della notte del 10 maggio scorso ha sottratto al futuro e alla gioia di vivere dei diciassette anni.

«Siete così numerosi che non vedo la fine, mai avrei voluto vedervi così e spero di non vedervi mai più così», ha detto il parroco, don Antonio Tamponi, aprendo la celebrazione, davanti a una folla che ha riempito pure il sagrato della Chiesa, partecipata anche dalle forze dell'ordine cittadine.

«Ai ragazzi dico, oggi vi scendono le lacrime ma, una volta volati i palloncini, abbiate la cura di custodirvi l'un l'altro perché il vero amore tra amici è quello di amarsi responsabilmente e di essere il salvagente reciproco», continua don Tamponi, durante l'omelia. Davanti al feretro coperto di gerbere bianchissime, aggiunge: «Una bara così piccola pesa come un'intera società». E ai genitori, ricordando gli anni d'infanzia vissuti con la famiglia di Gabriele: «È stato un dono essere stato coccolato nella vostra casa, in via Sassari a Calangianus, ora vorrei solo prendervi per mano ed evitarvi questo grande dolore». L'ultimo saluto a Gabriele, studente dell'Istituto Amsicora di Olbia, è un interminabile applauso con lo sguardo rivolto «al suo azzurro».

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