Un'indagine approfondita nei confronti di Meta per la possibile violazione delle norme Ue contenute nel Digital Services Act (Dsa) a tutela dei minori. È quanto avviato a Bruxelles dalla Commissione europea, per i timori che "i sistemi di Facebook e Instagram, compresi i loro algoritmi, possano stimolare dipendenze comportamentali nei bambini" e "creare effetti" di isolamento e depressione rischiosi per la loro salute mentale.

Sotto la lente anche i metodi di verifica dell'età messi in atto da Meta. 

«Non siamo convinti che Meta abbia fatto abbastanza per rispettare gli obblighi del Digital Services Act per mitigare i rischi di effetti negativi sulla salute fisica e mentale dei giovani europei sulle sue piattaforme Facebook e Instagram», ha sottolineato il commissario Ue per il Mercato interno, Thierry Breton.

Il gruppo guidato da Mark Zuckerberg era già stato messo in guardia a novembre sulle possibili violazioni a danno della tutela dei minori, ma le risposte alle richieste formali di Bruxelles non sono state considerate rassicuranti.

L'indagine Ue riguarda, nel dettaglio, il rispetto da parte di Meta degli obblighi in materia di valutazione e mitigazione dei rischi nella progettazione delle interfacce di Facebook e Instagram, "che possono sfruttare le debolezze e l'inesperienza dei minori e causare comportamenti di dipendenza" e "rafforzare" gli effetti più dannosi per la salute mentale. Bruxelles valuterà anche la conformità della società di Menlo Park ai requisiti necessari a impedire l'accesso di bambini e adolescenti a contenuti inappropriati, in particolare gli strumenti di verifica dell'età che - è il sospetto - "potrebbero non essere ragionevoli, proporzionati ed efficaci".

L'istruttoria sarà condotta in linea prioritaria e consentirà all'esecutivo Ue di continuare ad accumulare prove e fare pressione su Meta affinché migliori la sua azione di tutela degli adolescenti.

Durante le indagini la squadra di Breton avrà il potere di adottare misure provvisorie e decisioni di non conformità. Per chi viola le norme, il Digital Services Act prevede multe fino al 6% del giro d'affari annuo globale delle società e, in caso di recidiva, il divieto a operare in Europa.

(Unioneonline/v.l.)

© Riproduzione riservata