Per ogni genovese il crollo del ponte Morandi è molto più che un gravissimo incidente, è una ferita al cuore della città ora divisa in due, è un dolore straziante per tutti quelli che hanno perso qualcuno sotto le macerie o che non hanno più una casa dove vivere.

"Mi dispiace tanto, vite spezzate, famiglie intere, in un giorno di Ferragosto senza sorriso. Ti dispiace per gente che era su un'autostrada, per la fine che hanno fatto: nel 2018 morire così è tragico. Lavori fatti bene o male, ora non c'è neanche motivo di fare un discorso del genere".

Ma oltre al dolore per la perdita c'è la rabbia per un disastro annunciato e che forse si poteva evitare.

(Unioneonline/D)
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