"Si dimetta, signor Rajoy, e tutto questo finirà. Potrà rinunciare alla presidenza per una sua decisione. Lasci, il tempo a sua disposizione è finito".

Così il leader socialista Pedro Sanchez ha esortato il premier spagnolo Mariano Rajoy a dimettersi dalla guida del governo durante il dibattito in aula della mozione di sfiducia presentata dal Psoe a seguito degli scandali di corruzione che hanno investito i popolari.

La possibilità che il leader 63enne scelga di uscire di scena per bloccare la mozione di sfiducia viene discussa in queste ore negli ambienti politici e sulla stampa spagnola, ma è stata smentita dalla numero due del Pp, Soraya Sáenz de Santamaría: "Sono molto tranquilla, Rajoy non si dimetterà né oggi né domani", ha detto ostentando fiducia nel fatto che alla fine la mozione di censura non otterrà i voti necessari.

I socialisti di Sanchez hanno bisogno dei voti di almeno 176 dei 350 deputati della Camera.

Finora hanno la sicurezza dei voti di Podemos, ma non sono riusciti a convincere Ciudadanos, che pur aveva chiesto elezioni anticipate, ad appoggiare la mozione.

Sanchez quindi ha bisogno per far passare la sua richiesta del sostegno dei partiti nazionalisti, quelli catalani e quelli baschi.

Ed in particolare l'ago della bilancia ad rimane in mano al Pnv, il partito nazionalista basco che con i suo cinque voti potrà essere decisivo per la mozione.

(Unioneonline/M)

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PUIGDEMONT SI RIVOLGE A RAJOY:

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