Niente domiciliari per Ilaria Salis. Lo ha deciso ieri il tribunale di Budapest. Così il legale ungherese della 39enne di origini sarde ha annunciato il ricorso dopo Pasqua. L’insegnante – da 13 mesi in carcere a Budapest con l'accusa di aver aggredito tre militanti di estrema destra – è comparsa anche ieri in aula con catene e manette.

«Bisogna aspettare che la Corte metta per iscritto l'ordinanza pronunciata ieri – spiega l’avvocato Gyorgy Magyar – cioè il respingimento dei domiciliari per Ilaria Salis, e ci vorrà qualche giorno dopo le feste di Pasqua». «Subito dopo, e sicuramente entro i termini fissati, noi presenteremo il ricorso contro questa ordinanza alla Corte d'appello che ha già emesso una sentenza a nostro favore, riguardo la traduzione di tutti gli atti del processo in italiano», ha concluso il legale, che non ha fatto ipotesi per i tempi della sentenza sull'appello. 

Per Roberto Salis, padre di Ilaria, «il ricorso contro la mancata concessione dei domiciliari va fatto, anche se è una strada su cui non mi faccio grandi illusioni. Cercare di far ragionare in termini di stato di diritto l'Ungheria mi pare tempo perso, ma facciamo tutto quello che si può fare». Nel frattempo però il genitore ha scritto al Presidente Sergio Mattarella, «una lettera molto asciutta riferendomi a quella che gli avevo inviato il 17 gennaio e a cui aveva subito risposto. È il garante della Costituzione e l'articolo 3 si applica a tutti i cittadini italiani: può intervenire sul governo Orban e deve smuovere il governo italiano perché evidentemente non ha fatto quello che doveva fare».

(Unioneonline/v.f.)

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