Sono sette gli italiani arrestati in Slovacchia per la morte del giornalista Jan Kuciak e della sua fidanzata Martina Kusnirova.

Tutti e sette (Antonino, Bruno e Sebastiano Vadalà, Diego Roda, Antonio Roda e due persone di nome Pietro Catroppa) venivano citati in una delle ultime inchieste del reporter, che ipotizzava rapporti tra la politica e la 'ndrangheta.

"È verosimile - le parole di Nicola Gratteri, procuratore della Repubblica di Catanzaro - che dietro l'omicidio ci siano le famiglie calabresi. È ovvio che la 'ndrangheta è capace di fare queste cose. La 'ndrangheta è radicata, non infiltrata, non solo in tutta Italia ma anche nei Paesi europei come Germania, Svizzera ma anche nell'Est europeo: oltre che in Slovacchia anche in Bulgaria e in Romania".

"Da anni 'ndrangheta, camorra e Cosa nostra investono e si nascondono in Slovacchia", ha commentato Roberto Saviano.

Kuciak e la compagna sono stati trovati senza vita - uccisi a colpi di arma da fuoco - domenica a Velka Maca, città a 65 chilometri dalla capitale Bratislava. Il reporter, che scriveva per il portale di informazione aktuality.sk, si occupava spesso di casi di frode che coinvolgevano uomini legati al partito al governo SMER-SD del premier Robert Fico; nella sua ultima inchiesta, che è stata pubblicata incompleta dopo l'omicidio, aveva denunciato la presunta appropriazione indebita di fondi europei nel Paese e sollevato possibili legami della politica con la 'ndrangheta italiana, arrivando addirittura a ipotizzare rapporti tra Vadalà e Fico.

Intanto ieri si è tenuta una fiaccolata con circa mille persone a Bratislava, e altre proteste sono attese venerdì in Slovacchia, come pure a Praga, Londra e L'Aia.

(Unioneonline/D)

BRATISLAVA RENDE OMAGGIO A JAN KUCIAK:

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