"La mafia dei funghi".

Con questo titolo in prima pagina il quotidiano austriaco "Tiroler Tageszeitung" se la prende con i raccoglitori di funghi che saccheggiano i boschi del Tirolo nord - orientale, raccogliendone a quantità industriali e ignorando i limiti massimi di raccolta prescritti dalle normative.

E nel mirino ci sono gli italiani, di qui la "mafia dei funghi".

Il giornale parla di veri e propri gruppi organizzati di professionisti che vengono dal nostro Paese.

Non portano con sè cestelli di vimini, troppo piccoli, ma enormi recipienti, essiccatori e macchine per il confezionamento sottovuoto.

Vanno a caccia di porcini e gallinacci, allestiscono dei veri e propri laboratori abusivi per l'essiccazione e la conservazione in case prese in affitto, usano attrezzi meccanici che danneggiano il sottobosco, ignorando le normative locali che non lo consentono.

E raccolgono troppo, in quantità industriali, ben oltre il limite massimo di due chili di funghi al giorno per persona stabilito dalle autorità tirolesi.

L'anno scorso è stato fermato un italiano con il auto 26 chili di porcini.

Ma è stato un caso, perché, spiegano i forestali tirolesi, "la mafia dei funghi agisce in maniera professionale".

All'alba, con più persone divise in diverse zone, e molto velocemente. Difficile prenderli con le mani nel sacco.

Gli introiti per questa sorta di "industria" dei raccoglitori dei funghi sono alti, perché in Italia i porcini costano molto. Si parla di oltre 200 euro al chilo.

(Redazione Online/L)
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