"Sono Alessandro Garlaschi, sono in via Francesco Brioschi 93: ho bisogno di un'ambulanza, di un'automedica e della Polizia".

Comincia così la telefonata di Alessandro Garlaschi al 118, quella con cui il 39enne tranviere milanese si autodenuncia per l'omicidio di Jessica Valentina Faoro, 19 anni, ragazza che ospitava nella sua abitazione e che avrebbe ucciso dopo che lei aveva respinto le sue avances.

L'audio della telefonata è stato diffuso dalla trasmissione "Quarto Grado".

"C'è stata una lite tra di noi - continua Garlaschi, incalzato dall'operatrice del 118 - lei mi ha colpito con un coltello a entrambe le mani, poi io sono riuscito a prendere il coltello, l'ho girato e l'ho colpita allo stomaco".

"L'ha colpita allo stomaco?", scandisce l'operatice. "Sì, infatti è uscito un pezzo di organo", conferma Garlaschi.

E ancora, rispondendo alle domande della centralinista: "Sì, la ragazza ora è a terra: ho cercato di pulire, ho cercato di metterla coperta dentro a delle borse, a dei teli, perché non volevo vederla. Lei subito mi ha guardato e mi ha detto 'Non posso respirare più', e subito dopo... Niente".

"Quanti anni ha la ragazza?", le chiede poi l'operatrice. "19", "E lei?", "39".

Si chiude così la telefonata, poco dopo nell'appartamento di via Brioschi arriveranno gli agenti di polizia. Troveranno il cadavere di Jessica e porteranno il 39enne tranviere in caserma.

(Unioneonline/L)

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