Lavoro, casa, mamme.

Sono queste le tre parole chiave del discorso di insediamento di Matteo Renzi dopo le elezioni primarie che lo hanno riconfermato segretario del Partito Democratico.

Nel corso dell'assemblea dem all'Hotel Marriot di Roma (con un migliaio di delegati, di cui 700 in suo sostegno), l'ex premier ha innanzitutto ringraziato "chi oggi si rimette in cammino insieme a me", cinque mesi dopo le dimissioni seguite alla sconfitta del resferendum sulla riforma costituzionale.

Agli avversari delle primarie, Andrea Orlando e Michele Emiliano, Renzi ha chiesto lealtà.

"Basta sparare sul quartiere generale" perche il popolo democratico "non vuole polemiche" e il segretario è certo che "non premierà'" chi ha scelto la strada della scissione.

LE PAROLE CHIAVE - Poi Renzi ha indicato le tre parole chiave da contrapporre al "populismo" del Movimento 5 Stelle.

"La nostra prima parola - ha detto - è lavoro, non assistenzialismo, perché il Pd è il partito del lavoro". La seconda parola "è casa, il luogo in cui viviamo ma che vuole dire anche comunità,

ambiente e sicurezza". E la terza parola è "mamme", in quanto "è la questione politica del nostro tempo e che nel 2017 la maternità possa essere considerata un ostacolo è assurdo".

STRALI AI 5 STELLE - Renzi non ha mancato di lanciare frecciate ai 5 Stelle. "Ho visto - ha detto - un candidato sindaco di un altro partito che ironizzava sull'affluenza alle primarie. È lo stesso che ha fatto le comunarie con alcune centinaia di volti, le ha perse e il capo ha detto 'quella che ha vinto non va bene' e ha scelto lui".

LEGITTIMA DIFESA - Infine, Renzi ha toccato anche la nuova legge sulla legittima difesa.

"Non abbiamo mai inseguito la destra sulla sicurezza. Ma non la spieghi una distinzione tra giorno e notte sulla legittima difesa. O accetti che la legittima difesa è un valore o non la spieghi", ha detto il segretario.

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