"La guerra è finita, lunga vita alla Colombia, lunga vita alla pace". Con queste parole il comandante delle Forze armate rivoluzionarie della Colombia Ivan Marquez ha annunciato l'approvazione, ieri, all'unanimità dell'accordo di pace con il governo colombiano da parte del Congresso delle Farc.

L'accordo è stato firmato un mese fa a L'Avana e mette fine ad una guerra civile cominciata nel 1964 che ha causato circa 220mila persone, 45mila dispersi e più di 7 milioni di sfollati.

L'intesa, cui ha fatto seguito un cessate il fuoco bilaterale e definitivo in vigore dal 29 agosto, sarà firmato lunedì dal presidente colombiano Juan Manuel Santos e dai leader delle Farc, e sottoposto con un referendum al voto dei colombiani il 2 ottobre.

I combattenti dell'organizzazione guerrigliera più antica e numerosa del paese si sono impegnati a deporre le armi, a rispettare lo stato di diritto e ad abbandonare la lotta armata.

Le Farc potranno trasformarsi in un partito politico e i suoi affiliati ritornare alla vita civile. In particolare, alle Farc verranno assegnati di diritto 10 seggi nel Congresso per due legislature, fino al 2026.

Dopo, dovranno dimostrare la propria forza alle urne.
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