Poco prima della votazione finale, tutti i deputati dell'opposizione hanno lasciato l'Emiciclo, non partecipando dunque alla votazione sul jobs act. Trenta deputati del Pd hanno firmato un documento per spiegare le ragioni per cui non avrebbero partecipato al voto finale sul Jobs act. Nonostante le modifiche apportate alla Camera, l'impianto della delega sul lavoro, viene spiegato, non è soddisfacente. Tra i firmatari figurano Cuperlo, Bindi, Boccia, Zoggia, D'Attorre.

CIVATI - "Non mi associo al voto del gruppo del Pd" sul Jobs act: lo ha annunciato nell'Aula della Camera Pippo Civati parlando a titolo personale poco prima del voto finale. "Manifesto - sostiene - un profondo dissenso su questo provvedimento e soprattutto per la campagna politica e culturale ad esso legata che non ho condiviso".

PD DIVISO - Quaranta deputati del Partito democratico (su un gruppo di 307 componenti) non hanno votato il Jobs act, due hanno detto no al testo, altri due si sono astenuti. E' quanto risulta dai tabulati del voto in Aula. I no sono quelli di Giuseppe Civati e Luca Pastorino. Astenuti i civatiani Paolo Gandolfi e Giuseppe Guerini.
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