Il Coordinamentu pro su sardu ufitziale (Csu) ha già fissato le date della protesta: 28 novembre e 8 dicembre. L'obiettivo è "denunciare l'immobilismo della Giunta nella politica linguistica". "Nonostante gli impegni presi - denuncia il Coordinamento - la situazione è sempre più pesante e dannosa. Il Servizio regionale della lingua sarda non funziona da mesi, il Piano Triennale non è stato approvato, l'Osservatorio regionale non è stato convocato, gli stanziamenti del bilancio 2014 soppressi con l'assestamento di bilancio, a parte l'ufficio regionale 'salvatò da un obbligo contabile. Gli uffici linguistici, nonostante le promesse, hanno perso i contributi integrativi e rischiano di chiudere tutti a partire dal primo gennaio". Per questo il Coordinamento aderisce alla manifestazione del 28 novembre organizzata in viale Trento dall'associazione Aziru e propone un'altra giornata di mobilitazione per l'8 di dicembre.

"Per la prima volta - spiega - dal 2009 il governo regionale non ha garantito il finanziamento all'insegnamento del sardo a scuola in forma veicolare all'interno del curricolo. Lo stesso governo però non ha fatto mancare 18 milioni di euro alle scuole private. Quest'anno non si svolgerà neppure la Conferenza Annuale della Lingua Sarda che è obbligatoria per legge. Csu denuncia che tutte queste mancanze fanno pensare all'intenzione negativa della Giunta in merito alla promozione e valorizzazione della lingua sarda".
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