La legge di riordino degli Enti locali che ridisegnerà poi i confini delle province (si chiameranno distretti) collegate appunto alle Asl.

SI' ALLA RIFORMA - La riforma è stata approvata con i soli voti del centrosinistra - l'opposizione ha abbandonato l'Aula in segno di protesta per l'errore sul testo della norma che apre la strada ai commissariamenti. Con il via libera alla legge, nascono in Sardegna l'Agenzia regionale per l'emergenza-urgenza (118), gli ospedali di comunità, che sostituiranno i piccoli presidi territoriali, i distretti sanitari e le case della salute, che ingloberanno i poliambulatori, i medici di famiglia e i pediatri. Viene poi introdotto nei pronto soccorso il Codice rosa per le vittime di violenza, che troveranno un'equipe multidisciplinare a disposizione. Sancito l'accorpamento dell'ospedale Ss. Annunziata di Sassari nell'azienda ospedaliero universitaria del nord Sardegna e l'incorporazione del Microcitemico e dell'Oncologico nell'azienda Brotzu di Cagliari. Nella riforma anche la cancellazione dell'Agenzia regionale della sanità e la previsione dell'accentramento degli acquisti che si perfezionerà con la nascita della Centrale unica per tutti gli acquisti della Regione, Enti locali e Sanità. Cambia nome anche l'assessorato competente, destinato a diventare "della Salute". Tra le pieghe del testo rientra una norma con la quale il presidente della Regione provvede entro 30 giorni dall'entrata in vigore della legge a nominare i nuovi organi dell'Istituto zooprofilattico sperimentale della Sardegna. L'unico capitolo finanziato della riforma è quello per la funzionalità dell'Agenzia emergenza-urgenza Sardegna (Areus): sono stati stanziati 600 mila euro.
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