"I tagli decisi dal governo centrale per finanziare condivisibili manovre espansive rischiano di avere conseguenze così gravi da annullare l'effetto positivo che si vuol raggiungere". E' critico il presidente della Regione Sardegna, Francesco Pigliaru, sui tagli voluti dalla legge di stabilità. Secondo il governatore sardo del centrosinistra, "ulteriori diminuzioni delle entrate rischiano di rendere impossibile finanziare manovre per lo sviluppo, incluso il taglio delle tasse nelle aree più svantaggiate e questo non è ammissibile. Dal governo ci aspettiamo ora un confronto leale". Sull'ipotesi di aumento delle tasse regionali per compensare i tagli, Pigliaru assicura: "faremo di tutto per evitarlo, cercheremo ogni strada alternativa".

"Questa Giunta lavora incessantemente da sette mesi a tutti i tagli possibili. Lavora per aumentare l'efficacia della macchina regionale, azzerare gli sprechi, centralizzare gli acquisti: una severa spending review del nostro bilancio". Così il presidente della Regione Sardegna, Francesco Pigliaru, commentando la legge di stabilità del Governo Renzi. "In questo modo rischiamo noi l'effetto paradossale di dover rinunciare al taglio dell'Irap, che in Sardegna è una realtà già da anni e non vogliamo che questo accada - aggiunge Pigliaru -. Così come non dobbiamo essere messi nelle condizioni di non poter prolungare la fiscalità di vantaggio in un'area come il Sulcis, che sappiamo bene quanto ne abbia bisogno". Secondo l'assessore regionale della Programmazione Raffaele Paci "il governo ha approvato una manovra per rilanciare l'economia e tagliare le tasse, e questo, in teoria, va bene. Ma se i tagli per le Regioni saranno così corposi, è chiaro che anche la Sardegna avrà notevoli problemi con il suo bilancio". Paci chiede al governo di "garantire intanto la certezza delle entrate, perché solo così possiamo programmare la spesa e non far ricadere i tagli sullo stato sociale, sulle famiglie e sulle imprese. Stiamo lavorando alla Finanziaria e dobbiamo tener conto della situazione che non è semplice".
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