Potrebbe esserci anche per le centrali elettriche sarde il regime di essenzialità previsto nel dl competitività per gli impianti siciliani. Ma la proroga si profila solo per un anno, mentre la Regione ne chiedeva due. Secondo quanto appreso dall'Ansa, in occasione dell'incontro a Roma con l'assessore all'Industria Maria Grazia Piras, che è ancora in corso, il viceministro del Mise Claudio De Vincenti si è detto pronto a sensibilizzare il Governo affinché Terna riconosca l'essenzialità per la Sardegna anche nel 2015, chiarendo che non potranno essere concesse altre proroghe in futuro. Oltre all'assessore Piras al tavolo del Ministero ci sono anche Cgil, Cisl e Uil, i sindaci della Sardegna centrale e il proprietario della centrale elettrica Ottana Energia, Paolo Clivati. Un incontro, appunto, per chiedere di prorogare il regime che permette ai gestori delle centrali sarde, in particolare a Ottana Energia nella Sardegna centrale, di vedersi riconosciuti da Terna i costi di produzione. Il discorso si allarga anche a Portovesme e Porto Torres.

Nei giorni scorsi a lanciare l'allarme era stato l'assessore dei Lavori Pubblici, Paolo Maninchedda. Nel suo blog aveva ricordato che "nella delibera che ha ridisegnato la strategia sul gas, la Giunta ha chiesto al Governo di confermare l'essenzialità fino a quando il metano non giungerà in Sardegna. Perché lo ha fatto? Perché - aveva spiegato Maninchedda - non si può gestire una transizione da un modello (che è ancora quello della Rinascita) ad un altro (che ancora non c'è) senza centrali e senza energia elettrica".
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