Dopo le inchieste giornalistiche dell'Unione Sarda per la richiesta di trasparenza sui vitalizi agli ex consiglieri regionali della Sardegna, che aveva portato la presidenza del Consiglio a dare il via alla pubblicazione online dei beneficiari, ora sempre il Consiglio ha reso noto sul sito istituzionale gli emolumenti relativi all'Indennità di reinserimento erogati ai consiglieri a fine mandato, importi sui quali il quotidiano era tornato all'attacco, parlando di "privilegio", e che oggi ha reso noto ai lettori. Dopo la campagna sulla rete con hashtag #dateciinomi e #bastababypensioni, in merito ai vitalizi degli onorevoli regionali, il quotidiano aveva rivolto la sua attenzione anche all'indennità che viene erogata ai consiglieri al termine del loro mandato, che viene data non solo a coloro che si sono ritirati dalla politica o son stati trombati ma anche a chi è stato rieletto nello stesso seggio. Si tratta di una buonuscita "come un trattamento di fine rapporto", un tfr previsto per i normali lavoratori. L'erogazione è esentasse e secondo il regolamento della cassa di previdenza "il consigliere versa mensilmente in un apposito fondo una quota della propria indennità lorda", ed al termine del suo incarico riceve un assegno di fine mandato. Fra la tredicesima e quattordicesima legislatura, quest'ultima è quella appena conclusa, sono stati erogati quasi 12 milioni di euro con importi variabili: dall'indennità più alta di 310 mila euro a Salvatore Amadu (Pdl) con cinque mandati, ai 283 mila dell'ex sottosegretario della Sanità Paolo Fadda (Pd) sempre per cinque legislature, ai 280 mila di Pasquale Onida (Fortza Paris), ai 260 mila dell'ex presidente del Consiglio Claudia Lombardo (Fi), quattro legislature. A seguire gli altri consiglieri che per l'ultimo quinquennio hanno percepito poco meno di 50 mila euro (esattamente 46.475 euro) come indennità di reinserimento.

ECCO GLI ELENCHI:
XIV E XIII LEGISLATURA
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