"La Sardegna è discriminata", così in una lettera-appello al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, il deputato Mauro Pili (Unidos) che ha chiesto venga cambiata la legge per il voto europeo, ma anche risposte immediate su: insularità, trasporti, energia, industria e agricoltura. "Mi rivolgo al Capo dello Stato come estremo garante del rispetto non solo della Costituzione ma del diritto universale di un popolo di non essere discriminato. Oggi - ha sottolineato Pili - al Popolo Sardo vengono negati in Italia e in Europa diritti fondamentali. E', la Sardegna, l'unica terra in Europa dove occorre certificare la residenza per entrare e per uscire, è l'unica dove per giungervi occorre solcare per ore il mare o sorvolare il cielo, è l'unica dove non giunge il metano e dove l'energia elettrica costa più di qualsiasi regione italiana ed europea. L'Isola è tagliata fuori da tutti i corridoi europei e la stessa pianificazione infrastrutturale dell'Italia ha sancito l'esclusione da ogni opera strategica viaria, ferroviaria, portuale ed aeroportuale. A questa condizione che vede la Sardegna fuori da tutti i parametri di compensazione insulare si deve aggiungere la più evidente e macroscopica discriminazione: quella democratica. La Sardegna deve sommare la negazione della rappresentanza democratica nel Parlamento Europeo. E' negato ai Sardi il diritto alla rappresentanza, considerata l'impossibilità, nell'accorpamento insulare, di poter eleggere un rappresentante". Da qui l'appello a Napolitano per un intervento "per eliminare prima dell'indizione dei comizi elettorali le più macroscopiche discriminazioni verso la Sardegna, a partire da quella democratica". Il deputato si dice anche pronto alla diserzione dalle urne.
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