Il ragazzo si costituì dopo tre giorni di latitanza e venne rinchiuso nel carcere di Badu 'e Carros. Oggi la sentenza pronunciata dal Gup che ha processato l'imputato con rito abbreviato. Il pm aveva chiesto una condanna a 18 anni.

La sentenza di condanna è stata emessa dopo un'ora di Camera di consiglio. L'avvocato difensore Elena Ledda è pronta a ricorrere in appello, ma aspetta di conoscere le motivazioni del verdetto del Gup Mauro Pusceddu. Il legale si è battuto per il riconoscimento della legittima difesa, negato dall'accusa - il pm Giorgio Bocciarelli aveva sollecitato 18 anni e 8 mesi per l'imputato - e oggi anche dal giudice. Pietro Basile uccise il padre Franco, di 42 anni, l'1 gennaio 2014. Dopo anni di continui liti in famiglia e reazioni violente da parte del genitore, il giovane decise di impugnare una pistola calibro 7.65, detenuta illegalmente, e di sparare tre colpi in rapida sequenza: due non andarono a segno, uno colpì mortalmente la vittima predestinata. "L'ho fatto per difendere mia madre", disse l'omicida durante uno dei primi interrogatori.
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