Per offrire ai giovani laureati sardi in medicina maggiori possibilità di poter ottenere una delle 90 borse di studio della formazione specialistica medica nell'isola Irs, Partito dei Sardi, Pdci-Prc e Rossomori hanno presentato una leggina prevedendo che alla data della richiesta di assegnazione del contratto i borsisti abbiamo almeno cinque anni di residenza in Sardegna o abbiamo conseguito la laurea in uno dei due atenei sardi. Per le 90 borse di studio, della durata di cinque anni, la Regione stanzia circa 10 milioni di euro. "Si tratta di una norma che modifica la legge del 2013 adottata nella scorsa legislatura - ha spiegato il leader di Irs, Gavino Sale - altre regioni definiscono precisi requisiti in tal senso. La Valle d'Aosta prevede tre anni di residenza e l'iscrizione all'albo dei medici chirurghi della regione, mentre nella Provincia autonoma di Bolzano è necessario l'attestato di bilinguismo che accerti la comprensione della lingua tedesca, mentre in Veneto l'aver conseguito la laurea nelle Facoltà di Verona o Padova". "E' una forma di tutela dei giovani sardi - ha aggiunto Piermario Manca del Partito dei sardi - si tratta, infatti, di soldi dell'isola che a volte vengono utilizzati da studenti che poi finiti gli studi vanno ad esercitare fuori dalla Sardegna". Secondo Paolo Zedda (Rossomori) "questa è una delle azioni che possiamo mettere in campo per fa salire il livello medio di istruzione nella nostra Isola". Infine per Emilio Usula (Rossomori) "non si sta realizzando una gabbia coatta, ma stiamo dando un'opportunità per poter vivere in Sardegna".
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