Lo hanno scoperto i Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro che hanno messo i sigilli all'intero edificio nell'ambito di una indagine per esercizio abusivo della professione coordinata dalla Procura della Repubblica di Oristano. Sopra le due porte affiancate che danno accesso alla palazzina, solo una ceramica artistica con la rappresentazione di una Madonna col bambino. Nessuna targa con l'intestazione dell'attività e gli orari d'ufficio. Questo però, secondo i risultati dell'attività investigativa, non impediva un costante afflusso di clienti che ora i militari potranno ricostruire grazie alla documentazione e a tutto il materiale, anche informatico, messi sotto sequestro assieme all'edificio. Sull'indagine viene mantenuto il massimo riserbo. Il reato per il quale si procede è quello di esercizio abusivo della professione e potrebbe essere legato all'assenza da parte del titolare dell'attività del titolo di studio richiesto dalla legge o anche solo dalla mancata iscrizione all'albo di categoria. Il codice penale prevede per questo reato la reclusione fino a un massimo di sei mesi o una multa da 103 a 516 euro.
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