Marco Rigotti, intervenuto ieri in consiglio comunale a Olbia, ha chiarito: "L’azionista Akfed ha fatto e sta facendo degli sforzi straordinari per sostenere in vita l’azienda, avendo investito 350 milioni negli ultimi quattro anni. Ma questi sforzi non sono interminabili e il futuro dell’azienda può essere assicurato solo attraverso il suo ritorno ad un equilibrio economico".

Il presidente di Meridiana ha spiegato che il modello di business attuale "non è più sostenibile: la crisi economica, lo sviluppo dell'alta velocità ferroviaria, l'imporsi sulla scena del trasporto europeo di nuovi vettori medio orientali in grado di spostare il traffico di lungo raggio verso i loro hub, ha generato una forte erosione del business caratteristico di un vettore delle nostre dimensioni. In più, la liberalizzazione del settore ha dato spazio alle compagnie low-cost, la cui quota di mercato è cresciuta enormemente".

Come affrontare questa situazione? "L’unica soluzione è la ristrutturazione della compagnia. E questa la sta facendo Meridiana attraverso il rinnovo della flotta, la riduzione o eliminazione di certe rotte e la riduzione del personale per riflettere la riduzione di attività. Nel 2011, la compagnia ha raggiunto un accordo con i sindacati per una cassa integrazione straordinaria seguita da mobilità per 1350 persone, oltre a 170 in Meridiana Maintenance. Purtroppo, il perdurare della crisi non consente a Meridiana di incrementare l’attività al fine di ridurre i numeri delle persone destinate alla mobilità al termine della procedura di CIGS, nel giugno 2015". Marco Rigotti ha poi commentato "ci dispiace che alcune organizzazioni sindacali abbiano fatto credere ai lavoratori che la cassa integrazione fosse una situazione senza limiti di tempo, incoraggiandoli a rifiutare le opportunità di assunzione di personale navigante presso Air Italy o prendendo in considerazione una revisione del contratto di lavoro in linea con il mercato e coerente con le esigenze dell’Azienda".
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