Si è costituito alla Polizia stradale di Cagliari Raffaele Pinna, 50 anni, il latitante considerato dalla Dda uno dei boss del narcotraffico in Sardegna e inserito nella lista dei ricercati più pericolosi. Secondo gli inquirenti, Pinna è legato alla banda capeggiata da Graziano Mesina, l'ex primula rossa del banditismo sardo sotto processo per droga e armi. Pinna ha chiesto riservatezza, forse per evitare una possibile gogna mediatica: grazie ad un lavoro di persuasione avviato quindici giorni fa dagli agenti con alcuni conoscenti dell'uomo, il latitante si è presentato davanti ai cancelli della caserma della Stradale in viale Poetto, a Cagliari, per costituirsi.

LA FUGA - Pinna era sparito il 7 di agosto da Nurri, dove era agli arresti domiciliari, pare dopo aver trovato una microspia nascosta in casa. Legato alla banda dei nuoresi guidata da Graziano Mesina, era finito in manette due volte nel giro di un anno per traffico internazionale di droga. E anche per questo era stato subito inserito in cima alla lista dei latitanti più pericolosi. Le forze dell'ordine avevano setacciato paesi e campagne del Sarcidano e della Barbagia dove Raffaele Pinna ha contatti e amicizie importanti. Controllati numerosi ovili in cui si sospettava potesse aver trovato rifugio, anche soltanto momentaneo. Evidentemente il latitante aveva studiato nei minimi dettagli il suo piano di fuga e poteva contare su parecchi fiancheggiatori. Così le poche ore di vantaggio accumulate dal momento in cui è uscito di casa, quasi certamente di notte, a quando è stata scoperta la sua evasione, gli sono state sufficienti per mettersi al sicuro. Familiari e amici erano stati interrogati dagli uomini della Squadra Mobile di Cagliari, coordinati dal dirigente Leo Testa.

DOPPIO ARRESTO Il nome di Raffaele Pinna, tutelato dall'avvocato Herika Dessì, era salito alla ribalta delle cronache la prima volta il 10 giugno dello scorso anno, quando insieme al fratello Franco fu raggiunto da una delle 26 ordinanze di custodia cautelare scattate nell'ambito dell'inchiesta condotta dai carabinieri di Nuoro sulle gang di trafficanti guidate da Graziano Mesina e dal boss di Fluminimaggiore Gigino Milia. Mandato ai domiciliari dopo pochi mesi, Pinna era tornato dietro le sbarre all'alba dello scorso 11 luglio a conclusione di un'altra operazione della Dda, condotta dalla Squadra Mobile di Cagliari. Stavolta non con un ruolo da comprimario: secondo l'accusa formulata dal pm Guido Pani era infatti a capo di una banda criminale che importava ingenti quantità di cocaina dalla Turchia.

PEZZO DA NOVANTA Una gang pericolosa e ben organizzata, a sentire gli investigatori. Capace di trasportare con puntualità, attraverso vari percorsi, chili e chili di cocaina purissima dalla Turchia. E il cui leader indiscusso sarebbe stato, appunto, proprio Raffaele Pinna: lui si occupava di tenere i rapporti con i fornitori, viaggiava spesso in Turchia, organizzava le spedizioni in Sardegna nonché la custodia e la distribuzione nell'Isola dello stupefacente. Un boss emergente insomma, che nonostante sia stato arrestato due volte nel giro di un anno con accuse molto pesanti aveva comunque riottenuto i domiciliari dal Tribunale della libertà.
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