Verrà affidato l'incarico ad un perito che dovrà comparare il dna dell'"ignoto", trovato sullo scotch che avvolgeva la vittima, e del padre del supertestimone al processo a carico di Francesco Rocca, il dentista di Gavoi ritenuto il mandante dell'omicidio della moglie Dina Dore, avvenuto a Gavoi nel marzo 2008. La decisione della nuova perizia è stata decisa dal presidente della Corte d'Assise del tribunale di Nuoro, Antonio Luigi Demuro, al termine dell'udienza di oggi del processo ripreso dopo la pausa estiva. Il pm Danilo Tronci nel corso del dibattimento ha confutato le clamorose novità portate dalla difesa di Rocca, i legali Mario Lai e Angelo Manconi, alcuni giorni fa sul dna del killer della Dore ritrovato sul nastro che avvolgeva il braccio sinistro della vittima. Infatti secondo il parere del biologo specialista in Genetica medica a Cagliari, Andrea Maludrottu, quel dna apparterrebbe fra il 95 e il 98% a un consanguineo di Antonio Lai, padre del supertestimone Stefano, ma non apparterrebbe a quest'ultimo. La famiglia di Rocca alcuni mesi fa con l'aiuto di collaboratori era riuscita ad entrare in possesso, grazie a un bicchiere prelevato in un bar di Gavoi, del dna di Antonio il cui figlio aveva rivelato agli inquirenti la confidenza dell'amico, Pierpaolo Contu (già condannato sia in primo grado che in appello a Sassari quale omicida materiale), che gli aveva detto di essere stato lui il killer di Dina su input del marito che gli avrebbe promesso una cifra in denaro. Il pm Tronci ha ricordato che l'analisi che è stata fatta sul bicchiere di Lai è un illecito per la privacy dell'uomo, e che la perizia, pagata dalla famiglia Rocca, non può essere prodotta in giudizio, inoltre ha reso noto che il dna era stato analizzato da carabinieri e polizia che avevano escluso che potesse appartenere alla famiglia Lai. La difesa qualche mese fa aveva anche depositato una istanza in Cassazione per il trasferimento del processo da Nuoro dove la Corte "non sarebbe stata serena nel decidere a causa delle minacce ricevute dalla famiglia Rocca e del pesante clima che si era venuto a creare in aula". L'udienza è stata quindi aggiornata al 25 settembre giorno in cui dovrebbe essere affidata la superperizia.
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