Nel corso del sit-in organizzato da UniCa 2.0-UdU sono stati esposti gli stemmi delle due associazioni e uno striscione con la scritta: "Diritto allo studio, cominciamo oggi", a partire soprattutto dalle borse di studio. "Non è ammissibile - ha spiegato gli studenti - dopo anni di crisi e di progressivo smantellamento del sistema del diritto allo studio in questa Regione che ancora oggi, nonostante tutte le promesse e gli slogan lanciati da parte di determinate forze politiche, i finanziamenti per le borse di studio continuino a diminuire, facendo di conseguenza aumentare la sempre più grande categoria degli idonei non beneficiari, non permettendo a questi di intraprendere o proseguire con la tranquillità che meritano il loro percorso accademico". Sos alla Regione: "Vogliamo - hanno ribadito gli universitari - che l'Amministrazione metta immediatamente tra le sue priorità la garanzia, la tutela e l'incentivo del diritto allo studio, in modo che questo non sia una banale voce di bilancio vuota di significato e di finanziamenti, ma la base fondamentale ed imprescindibile di un progetto teso a porre al centro dello sviluppo sociale, culturale ed economico della Sardegna la formazione e l'istruzione dei suoi giovani".

La protesta degli studenti trova anche sponda nel presidente dell'Ersu di Cagliari Antonio Funedda: "Concordiamo con la valutazione che il perdurare del de-finanziamento delle risorse per il diritto allo studio universitario - scrive - sia un male che mina alla base le possibilità dell'Isola di progettare un futuro che sia diverso da un presente disastroso. Solo a Cagliari, l'anno scorso, oltre 200 giovani idonei ma non beneficiari hanno rinunciato ad iscriversi al primo anno, evidentemente per l'assenza della dovuta assistenza economica. Chi ha ruolo, competenza ed anche la sensibilità per comprendere la gravità del problema, dovrebbe prendere decisioni adeguate nel più breve tempo possibile".
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