Secondo Cossu la vicenda di GoinSardinia è "l'ennesimo schiaffo alla Sardegnai. Questo andare e tornare per turisti, emigrati e chi è costretto a spostarsi per lavoro, diventa e sta sempre diventando deleterio a discapito della nostra isola. I recenti fatti che stanno accadendo nei porti di Olbia e di Livorno fanno tornare in mente i periodi della meta degli anni Settanta quando per raggiungere questa terra si bivaccava nel porto per avere una certezza di un posto per viaggiare". Cossu continua: "Se è vero come ha dichiarato l’assessore regionale ai trasporti Massimo Deiana che: “non è necessario costituire una compagnia di navigazione per risolvere il problema”, è altrettanto vero che la speculazione è oramai arrivata ai limiti della sopportazione, tra armatori che impongono un prezzo, e la Regione e il Governo nazionale che si mostrano assenti alla scempio disastroso che quotidianamente (e per anni) ha colpito e colpisce e devasta l’economia di un isola sempre più fragile. Noi, come mondo dell’emigrazione sarda organizzata (la Fasi) abbiamo ricevuto in queste ore un migliaio di telefonate a sostegno di chi, costretto a ripagare un prezzo del biglietto per rientrare in penisola, si trova in difficoltà economica e, soprattutto, con il silenzio assenso di compagnie, regione e Governo al grido spaventoso dei turisti: “Addio Sardegna” non metteranno più piede nell’Isola. Auspichiamo che questo disagio faccia riflettere non solo chi ci governa ma anche tutte le categorie coinvolte: sindacati, associazioni, parlamentari e consiglio regionale a mettere fine ad una condizione oramai storica e trovare una soluzione a questo problema del trasporto, vera spina nei fianco per e della Sardegna".
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