Un'opera utile per l'irrigazione dei campi, ma che potrebbe rivelarsi indispensabile per la sicurezza delle popolazioni. «Senza quella diga, in caso di alluvione Pula e Villa San Pietro rischiano di essere spazzate via», è il monito di Roberto Binaghi, decano degli ingegneri sardi, che cita l'esempio di Torpè, salvata dallo sbarramento di Maccheronis.

Eppure Monte Nieddu resta tra le più clamorose incompiute della Sardegna: gli spagnoli che avevano avviato i lavori hanno lasciato tutto a metà nel 2002, aprendo un contenzioso con il committente (il Consorzio di bonifica della Sardegna meridionale). E malgrado una nuova aggiudicazione dell'appalto, nel 2013, non si riesce a ripartire. I sindaci dei centri vicini hanno indetto una riunione congiunta dei Consigli comunali, per reclamare il completamento dell'opera.

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