La prima edizione della festa del pane è partita col piede giusto e così la stagione cerealicola in Sardegna. E' stato un successo inatteso con un flusso di centinaia di persone che si è distribuito per l'intera giornata. La manifestazione, organizzata dalle associazioni Santa Lucia ed Anta è stata fortemente voluta dai tre pilastri della filiera del pane di Settimo: i cerealicoltori, l'Antico Mulino Maxia ed i panificatori del borgo del pane. E' stato anche proposto il laboratorio di pasta fresca a cura di due veterane, tzia Bonaria e
tzia Efisia, che si è concluso a tarda sera con la cottura del pane nei forni del borgo. Il laboratorio del pane curato da tre storiche panificatrici, Loredana, Anna Rita e Gigliola ha permesso a molti dei partecipanti di vedere come si preparano e si infornano su modizzosu e su coccoi. La fragranza del prodotto ha fatto il resto. Per chi ha passato la giornata a Settimo (c'era anche una comitiva di inglesi) c'è stato anche il tempo per vedere il percorso che compie il grano quando arriva al mulino, prima di essere macinato nell'antica mola di pietra. Quanto è importante quel tipo di macinatura? Il prodotto ottenuto è davvero diverso dal prodotto industriale? A questi interrogativi ha risposto il convegno ,parte integrante della festa, "Grano, pane e salute" organizzato dall'associazione Diabete Zero che ha realizzato il progetto Cereal 14/20 finanziato dalla Fondazione Banco di Sardegna. Sono intervenuti i ricercatori di Laore, Agris, Porto Conte Ricerche e i medici del reparto di diabetologia del S Giovanni di Dio.
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