09 luglio 2014 alle 13:30aggiornato il 09 luglio 2014 alle 13:30
"Stop alle multinazionali dell'energia"A Cagliari il sit-in di quaranta comitati
Più di 40 comitati in piazza riuniti sotto il nome del Coordinamento sardo "Non bruciamoci il futuro" per chiedere che l'Isola non diventi la piattaforma energetica del resto del Paese.Questa mattina sono arrivati da tutta l'isola, da Cossoine a Vallermosa, passando per Guspini e Villanovaforru, davanti al palazzo della Regione di viale Trento con una lettera al presidente Francesco Pigliaru per chiedere innanzitutto lo stop immediato delle procedure di autorizzazione per tutti i nuovi progetti di impianti di produzione di energia da combustione. Con la revoca delle incentivazioni per quelli già operativi, dei progetti per la produzione di rinnovabili che vadano oltre l'autoconsumo e degli impianti di incenerimento. Altre richieste: alt immediato al nuovo Piano energetico ambientale della Giunta Cappellacci e una mano d'aiuto dalla Regione per gli aspetti critici del decreto "Destinazione Italia". I manifestanti chiedevano di incontrare il governatore, impegnato però a Roma. Il sit-in è partito alle 10: muretti e pareti davanti alla Regione sono stati invasi da decine di pannelli e striscioni. Anche contro la "chimica verde", una delle possibili strade da percorrere indicate dal governo per rilanciare l'industria nell'isola. "La Sardegna - si legge in un volantino - è la Regione più inquinata d'Italia con 445 mila ettari di siti altamente contaminati e da bonificare urgentemente". In particolare, i 43 comitati chiedono di bloccare le multinazionali dell'energia per rilanciare e dare spazio al patrimonio agropastorale, paesaggistico e identitario.
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